La memoria industriale di Catania rivive in una mostra fotografica e documentaria di Emanuela Minaldi

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Il progetto espositivo, allestito dal 21 dicembre al 30 aprile 2025 nella Casa Vaccarini, racconta il viaggio fotografico nell’area industriale dimessa e documenta le trasformazioni sociali, economiche e urbanistiche che hanno segnato Catania dal XIX secolo ai nostri giorni.

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Catania – Sabato 21 dicembre alle ore 10,30 negli spazi espositivi di Casa Vaccarini, in via Cola Pesce 34, aprirà i battenti la mostra “Tra terra e cielo. Le ciminiere di Catania tra sviluppo urbanistico, storia, economia e cultura”, a cura della fotografa Emanuela Minaldi.

L’esposizione resterà aperta fino al 30 aprile 2025 e potrà essere visitata tutti i giorni dalle ore 9 alle 13. Chiusa la domenica e nei giorni festivi. La mostra è stata organizzata con il patrocinio della Regione Siciliana, del Comune di Favara, della Università degli Studi di Catania-Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, dell’Ance Catania, dell’Istituto Nazionale dell’Architettura (InArch), della Fondazione Confindustria, di Habitat Umano, della Società Geografia Italiana, del progetto RISE /Urban Regeneration, Infrastructure Reconversion and Social Equity, di Zō Centro Culture, e con il contributo di Uniedil e dello Studio Multifunzionale Garbi. L’allestimento della mostra è organizzato in collaborazione con la Galleria Carta Bianca di Catania.

Si tratta di uno stimolante viaggio, fotografico e documentario, nell’area industriale dismessa delle Ciminiere. Tra presente, passato e futuro. Gli scatti dell’autrice mostrano lo stato attuale dei luoghi, i depositi vuoti, i muri sbrecciati, le ciminiere e capannoni di laterizi rosso cupo, muti testimoni di un passato laborioso. L’artista ne coglie il fascino delle geometrie, i giochi di luce, i contrasti materici e i colori suggestivi.

La ricomposizione visiva dei luoghi è il punto di partenza di un viaggio nel tempo, attraverso la storia e la memoria di quella che un tempo fu il motore della “Milano del Sud”. L’area in questione, tra la metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, divenne il cuore pulsante, industriale ed economico della città. Qui sorsero stabilimenti, raffinerie, ciminiere, binari e scali ferroviari, strutture portuali, le cui sorti si intrecciarono a quelle delle miniere, dell’estrazione e del commercio dello zolfo in Sicilia.

Il percorso espositivo ripercorre le vicende economiche, l’evoluzione sociale, le trasformazioni architettoniche e urbanistiche dell’area, attraverso immagini degli archivi storici pubblici e privati, tavole, rappresentazioni assonometriche, mappe catastali, rilievi topografici, piani regolatori e progetti di riqualificazione. Il “viaggio” si conclude con una panoramica sul recupero dell’ex area industriale in centro polifunzionale redatto dall’architetto Giacomo Leone. I materiali sono corredati da pannelli di approfondimento curati da docenti universitari Teresa Graziano, Francesco Martinico e Rosario Mangiameli. Emerge così un quadro complesso e articolato delle trasformazioni che hanno interessato l’area nel corso dei decenni.

L’idea progettuale nasce dalla consapevolezza che non esiste un centro di interpretazione sulla storia, il progetto di recupero e la valorizzazione dell’area archeologica industriale delle Ciminiere. La mostra, pertanto, costituisce il germe di un progetto più ampio e ambizioso che aspira ad arricchire l’offerta museale cittadina con un’esposizione permanente dedicata al suo passato industriale, valorizzando così il polo culturale e turistico de Le Ciminiere.

Emanuela Minaldi, fotografa di interni e architettura formatasi tra Roma e Londra, vive e lavora a Catania. Ha realizzato diverse mostre e progetti espositivi che esplorano la memoria insita nei luoghi. La sua ricerca si concentra sulle trasformazioni che questi spazi attraversano nel tempo, in un dialogo continuo tra passato, presente e futuro.

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